Album foto: "Da Melbourne all'Antartide"

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 Salpiamo con la nave Thala Dan il 23 febbraio e arriviamo il 4 marzo alla base francese Dumont d'Urville, situata sull’isola dei Pétrels, nel arcipelago di Pointe Géologie, in Terre Adélie (fetta dell’Antartide rivendicata dalla Francia, ma rivendicazione congelata come tutte le altre grazie al trattato sull’Antartide).

Il rimorchiatore che ci ha aiutati a staccarci dal molo
Il pilota, che ci ha assistiti per uscire dal porto, va a prendere in carica un'altra nave che aspetta per entrarvi
Il Thala Dan si trova adesso in alto mare in mezzo ad onde molto alte
Da Melbourne alla base francese Dumont d'Urville, in Antartide, percorreremo più di 3200 km
Il Thala Dan, come tutte le navi polari non ha una chiglia, perciò in questi mari molto mossi dei quaranta e cinquanta gradi di latitudine sud, può raggiungere i 45 gradi di rollio. Per rompere il ghiaccio, la nave usa la tecnica seguente: prende della velocità e quando arriva al contato della banchisa, la parte inchinata della sua prua sale sul ghiaccio. Quando si ferma, il peso della nave fa rompere il ghiaccio. La nave indietreggia poi ricomincia il processo spostandosi su di un lato per allargare il passaggio. Il Thala Dan può attraversare una banchisa fino a poco più di un metro di spessore. L'operazione può durare molte ore, addirittura giorni.
Con un mare molto mosso è pericoloso rimanere sul ponte perché potremmo essere portati via da un'onda. Infatti ci è stato vietato di uscire poco dopo la foto
Degli albatri accompagnano la nave
All'inizio di marzo, vediamo il nostro primo iceberg. E' piccolo e lontano ma l'abbiamo tutti fotografato
Poi avvistiamo del pack (banchisa dell'anno scorso, spezzata dalle tempeste). La banchisa si forma durante l'inverno quando il mare gela (dunque è fatta d'acqua salata)
Incontriamo adesso diversi iceberg più grandi (staccati dai ghiacciai dell'Antartide) ma abbiamo scattato tante foto del primo piccolo iceberg che quasi quasi non ci interessano più... Al contrario della banchisa, gli iceberg sono costituiti di ghiaccio d'acqua dolce. Ghiaccio formato dall'accumulazione, secoli dopo secoli, degli strati di neve caduta sul continente
Finalmente appare il continente antartico ricoperto di ghiaccio e scorgiamo, ancora piccolissimo, l'arcipelago di Pointe Géologie, scopo del nostro viaggio
Passiamo nel mezzo di un pack che non fa ostacolo alla nostra progressione, ma che potrebbe, in caso di tempesta, diventare compatto e formare una banchisa troppo spessa per essere spezzato dalla nave. Siamo alla fine dell'estate e il capitano è consapevole di questo pericolo perciò, per non rimanere bloccato, non vorrà fermarsi a lungo
L'isola dei Pétrels, dov'è costruita la base Dumont d'Urville, si avvicina
Mappa dell'arcipelago di Pointe Géologie, la costa dell'Antartide con il ghiacciaio dell'Astrolabe, e l'isola dei Pétrels
Sull'isola dei Pétrels, sempre più vicina, cominciamo a distinguere qualche elemento della base francese
Diversi costruzioni della base Dumont d'Urville sono ora ben visibili
Costeggiamo l'isola e l'elicottero Allouette II dell'Aeronautica militare francese, rimasto sulla base durante tutta la campagna dell'estate australe 1966-67, si avvicina per partecipare alle operazioni di scaricamento della nave
Quando il Thala Dan si ferma finalmente, alla sera del 4 marzo, al riparo dell'isola dei Pétrels, siamo già tutti pronti a sbarcare su questa minuscola isola, perduta all'estremità della Terra, dove dovremo rimanere per dodici mesi. 

 

 

 

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