Album foto: "Lancio del pallone"

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Seguito delle operazioni che finiranno con il lancio del pallone che porta l'esperimento CITADEL (misura del campo elettrico nell'ionosfera in Terra Adelia). Un aumento di velocità del vento prima del lancio ci fa temere il peggio, cioè uno strappo nell'involucro del pallone principale, poi un momento di calma permette il lancio senza problemi.

Jean-Pierre Legrand vicino al pallone principale che comincia a gonfiarsi. Un legame intermedio permette di limitare il gonfiaggio alla parte superiora del pallone. Questo legame verrà liberato pochi istanti prima del lancio.
Vista dei due palloni sull'area di lancio. La capacità del pallone principale è di 4500 m3 ma raggiungerà questo volume soltanto quando sarà a 30 km di altitudine.
Vediamo, al primo piano, a sinistra, la navicella di misura che comporta sei bracci (quello inferiore è adesso ripiegato) e che è molto fragile perché le piastre all'estremità dei bracci e il modulo stesso sono ricoperti di un sottile strato di carbone che non deve subire la minima scalfittura. Perciò la navicella di misura sarà attaccato sotto il pallone ausiliare che lo manterrà ad un'altezza sufficiente per impedire che venga a toccare il suolo al momento del lancio del pallone principale.
Alla pressione atmosferica, al livello del suolo, si metterà 80 m3 di elio dentro il pallone principale. Questo gas si espanderà a mano a mano che la pressione atmosferica diminuirà, quando il pallone prenderà quota, fino a quando riempirà tutto il suo volume.
La navicella di misura è pronta per essere sospesa sotto il pallone ausiliare. La misura del campo elettrico si effettuerà misurando la differenza di potenziale elettrico tra ognuno delle piastre portate dai sei bracci e il modulo centrale.
Proseguimento di gonfiaggio del pallone principale.
Collegamento del cavo tra il pallone ausiliare e la navicella di misura che era già collegata al pallone principale con un altro cavo più lungo.
Il gonfiaggio del pallone principale è terminato e la manica di gonfiaggio è stata chiusa per impedire a l'elio di fuggire.
Si lascia il pallone ausiliare prendere lentamente dell'altezza fino a quando la navicella di misura si trovi abbastanza lontana dal suolo. Qualche minuto dopo il lancio, un motore farà girare lentamente la navicella di misura su se stessa attorno ad un asso verticale.
Quando tutto è pronto per il lancio, il vento si rinforza improvvisamente. Jean-Pierre Legrand e Roger Raymond non liberano il pallone principale perché potrebbe essere precipitato verso il suolo, il quale lo rovinerebbe irrimediabilmente.
Approfittandosi di un momento di calma, è stato possibile lanciare i due palloni. La navicella di misura è ancora portata dal pallone ausiliare. Il riflettore radar e il modulo tecnico sono direttamente attaccati sotto il pallone principale.
Il pallone principale sale più velocemente che il pallone ausiliare. Appena il cavo che collega la navicella di misura al modulo tecnico sarà teso, il pallone ausiliare si staccherà automaticamente.
Il pallone ausiliare si è appena staccato. Continuerà a salire fino a quando la pressione dell'elio all'interno del pallone diventerà abbastanza superiore alla pressione esterna per farlo scoppiare. Dopo di che ricadrà sul suolo.
Alla differenza del pallone ausiliare, il pallone principale è aperto nella sua parte inferiore, questo permette a l'elio in eccedenze di uscire. Durante il volo che deve durare più giorni, le perdite d'elio sono di due tipi: 
- l'una, abbastanza debole, è dovuta alle molecole di elio che succedono a passare attraverso l'involucro del pallone 
- l'altra, più importante, è dovuta alla dilatazione del gas durante il giorno, sotto l'azione del sole. Una parte scappa allora dall'apertura nella parte inferiore del pallone. 
Durante la notte, il gas si raffredda e il suo volume diminuisce, il quale fa scendere il pallone. Per compensare le perdite di gas, bisogna gettare della zavorra, questa azione fa diminuire il carico portato dal pallone e gli permette di salire di nuovo.
I partecipanti al lancio e qualche spettatore si congratulano della sua riuscita: Si riconosce sulla foto, a sinistra, appoggiato sulla cassa blu, Roger Raymond, un po' più lontano a destra sorridente, Gérard Gogly, poi ancora più a destra, di profilo, con la cuffia inca, Jean-Jacques Berthelier.
Jean-Pierre Legrand lancia un ultimo sguardo verso il pallone che a poco a poco sparisce alla vista. Più a destra, in parte nascosto, Jean-Jacques Berthelier parla con un membro delle Expéditions Polaires Françaises. Il radar meteo permette di seguire il pallone durante la fase di ascensione e di indicare in quale direzione bisognerà orientare l'antenna di ricezione dei segnali trasmessi dalla navicella di misura.

 

 

 

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