Album foto: "Pointe Suzanne"

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Tre settimane sono trascorse dal nostro arrivo a Port-aux-Français. Abbiamo diviso il nostro tempo tra la sistemazione del nuovo laboratorio di geofisica e la messa a posto di cammini per i cavi all'esterno. Questi cammini permettono di mettere i numerosi cavi, che collegano il laboratorio con il resto della base, fuori portata dai denti dei conigli che infestano l'isola. Oggi, 31 ottobre 1974, dobbiamo installare un'antenna parabolica che permetterà il collegamento con la stazione automatica che metteremo in servizio sulla collina di Pointe Suzanne situata a une decina di chilometri. Questa stazione è dedicata all'acquisto di segnali radio a frequenza bassissima (TBF) e di amplitudine debolissima. Il sito di Pointe Suzanne è stato scelto per allontanarsi il più possibile dalla base e dai segnali parassiti da essa generati (in particolare il 50 Hz della rete elettrica). Era la condizione indispensabile per ottenere segnali di buona qualità. Tutto il grosso materiale per la costruzione di questa stazione era stato sbarcato durante la fermata della Marion Dufresne, i 4 e 5 ottobre, prima del nostro arrivo a Port-aux-Français.

Un primo elemento del pilone metallico è stato fissato sulla sua base di calcestruzzo e due membri della squadra di geofisica (Géophy) stanno aspettando l'arrivo del secondo elemento che dovranno bullonare. Bernard Morlet sotto-direttore del Groupe de Recherche Ionosphérique e responsabile della squadra Géophy dà le sue istruzioni.
Il secondo elemento del pilone è stato agganciato sotto l'elicottero Alouette 2 che servirà di gru.
L'elicottero, guidato per radio e per gesti, da uno dei meccanici della la squadra "Hélico" ha avvicinato l'elemento di pilone dalla cima del primo elemento. I due membri della squadra Géophy lo mantengono mentre l'elicottero lo raddrizza. Appena il posizionamento è soddisfacente, dei bulloni sono introdotti nei fori previsti per loro e l'insieme è fissato saldamento.
Adesso, l'elicottero sta recuperando l'antenna parabolica, di fronte alla porta del garage all'altra estremità del laboratorio Géophy.
L'elicottero si avvicina con l'antenna sospesa con una fune. I due membri della squadra Géophy che hanno raggiunto la cima del secondo elemento del pilone sono pronti ad afferrare l'antenna appena sarà abbastanza vicina.
 L'antenna, sempre sopportata dall'elicottero, è stata posizionata ed i due membri della squadra Géophy la stanno bullonando sul pilone. L'orientamento dell'antenna è stato previsto per dirigerla nella direzione di Pointe Suzanne dove sarà montata un'antenna identica.
L'antenna è ora fissata e la fune che la collegava all'elicottero è stata staccata. La parte frontale della parabola è protetta delle intemperie con un radome. Poi, il cavo coassiale che collegherà l'antenna alle installazioni del laboratorio Géophy è connesso.
 Qualche giorno dopo, il 4 novembre, vediamo arrivare nel Golfo del Morbihan la nave sovietica che trasporta le differenti squadre scientifiche che partecipano alla campagna ARAKS : le squadre francesi del GRI e del CNES, una quindicina di Sovietici e sei Americani. La nave ripartirà l'8 novembre. Durante questa campagna saremo in quasi 200 sulla base, allorché durante un periodo invernale ci sono circa 75 persone. 
Si vede, al primo piano, un cammino di cavi un fase di montaggio. Al secondo piano, si può vedere uno dei numerosi stagni che cospargono la Grande-Terre.
Il 14 novembre, l'elicottero ci trasporta a Pointe Suzanne dove dobbiamo ultimare l'installazione della stazione TBF e, tra altro, procedere alla messa in servizio delle generatrici eoliche che alimenteranno la stazione automatica in energia.
Ci stiamo avvicinando alla stazione di Pointe Suzanne dove possiamo vedere i differenti ripari, e il pilone, già a posto, per l'antenna parabolica. La stazione TBF è dedicata alla ricezione di segnali radio a frequenza bassissima, di origine naturale, tali le onde emesse dai lampi nei temporali, gli arrivi di particelle solari o extraterrestre nella alta atmosfera, ecc. Lo studio della propagazione di queste onde, grazie ad una rete di stazioni dello stesso tipo, installate in diversi punti del globo terrestre o su dei satelliti, permette di migliorare la nostra conoscenza della magnetosfera terrestre. Le antenne (ce ne sono due), sistemate al livello del suolo, coprono la gamma di frequenza 30 Hz - 20 kHz, esse sono di tipo magnetico con un grande numero di avvolgimenti di cavo e una dimensione di diversi metri.
L'alouette 2 è atterrato, uno dei membri della squadra hélico se ne allontana. Come a Dumont d'Urville, questi elicotteri sono delle Alouette 2 dell'Aeronautica Francese. Ce ne sono due a Kerguelen durante questa campagna. Gli equipaggi, piloti e meccanici, sono militari dell'Aeronautica Francese, messi a disposizione delle TAAF con i loro velivoli.
Il riparo scientifico, di colore arancione, contiene: gli strumenti per l'acquisizione dei segnali TBF; il sistema multiplexer che permette di codificare le informazioni che saranno mandate al laboratorio Géophy e pur di decodificare i segnali di telecomando in provenienza di questo laboratorio; il trasmettitore e ricevitore a due gigahertz che saranno collegati all'antenna. Questo riparo permette anche di alloggiare quattro persone quando la durata dei lavori che sono venuti a fare, o quando le condizioni atmosferiche, non permettono un ritorno alla base nella giornata. Le comunicazioni con la base si fanno tramite una linea telefonica e un interfono che transitano anch'essi nel collegamento hertziano a 2 GHz. C'è anche, in caso di necessità, un collegamento radio VHF, del quale l'antenna si scorge sopra il riparo.
 Vediamo le due generatrici eoliche, ancora stese sul suolo,e il riparo dove è gestita l'energia prodotta da queste generatrici. In questo riparo si trovano pure le batterie di accumulatori che permettono di immagazzinare l'energia necessaria per fare funzionare la stazione in assenza di vento.
Una delle eoliche è in corso di montaggio. Dei verricelli Tirfor sono usati per questa operazione. Siccome il suolo è troppo friabile per permettere un ancoraggio efficace, sono dei cubi di calcestruzzo appoggiati sul terreno che assicurano, con il loro peso, la stabilità dell'ancoraggio dei cavi.
Nel frattempo, l'antenna parabolica è stata anch'essa installata e il collegamento hertziano è pronto a funzionare appena l'energia elettrica sarà disponibile.
 Le due generatrici eoliche sono ora operative. Le eliche a passo variabile girano a velocità costante appena tira abbastanza vento. La frequenza della corrente fornita dagli alternatori accoppiati alle eliche è di 9 Hz affinché non disturbi le registrazioni. Ognuna delle due generatrici fornice una tensione differente : 12 V e 36 V, questo permette di alimentare sia l'elettronica sia i sistemi elettrici senza che sia bisogno di usare dei trasformatori che non funzionerebbero molto bene con una frequenza così bassa.
Nel laboratorio Géophy, il 22 novembre, festeggio con i miei colleghi la buona fine di questa operazione e il buon funzionamento della stazione TBF.
 La serata prosegue con una cena che riunisce le due squadre del GRI (Géophy e campagna ARAKS) nella sala di riunione del laboratorio.
Alla fine della cena (le bottiglie sono vuote), gioiose chiacchierate chiudono la serata. 
Un estraneo alle squadre GRI fa parte dei convitati, è l'intendente della base (secondo a partire della sinistra) il quale aiuto è stato prezioso per organizzare la cena.

 

 

 

 

 

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