Album foto: "Qualche passo sul continente"

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In novembre, non c'è quasi più notte, è solo un po' più buio verso mezzanotte. I pinguini imperatori si sono rifugiati sul poco di ghiaccio che rimane attaccato al continente. Ce ne sono perfino che sono saliti sul bordo del continente stesso. I pulcini sono ormai grandi e sono radunati sotto la custodia di qualche adulto, mentre i genitori fanno il viavai per portare il cibo ai loro figli. Il mare è fortunatamente a due passi ormai. All'inizio di dicembre, i pulcini sono quasi grandi come gli adulti ma non possono andare in acqua fino a quando non avranno perso il loro piumino. Gli ultimi giorni, mentre finiscono di mutare le penne, gli adulti sono già andati via e i giovani rimangono da soli senza mangiare. Verso la metà di dicembre, ritorna il Thala Dan con il personale della campagna d'estate e la nuova squadra per il prossimo inverno (la 18a spedizione in Terra Adelia).

Un pinguino imperatore si avventura sul ghiaccio del continente. Un giorno ne abbiamo trovato uno caduto in un crepaccio profondo pochi metri. Sono sceso con un compagno per mettergli una corda sotto gli ali e l'abbiamo aiutato a risalire mentre altri compagni in superficie lo tiravano su. Una volta uscito e liberato della corda, se n'è andato tranquillamente come se niente gli fosse successo.
I pulcini, già grandi, sono radunati sotto la custodia di qualche adulto, mentre tutti i due i loro genitori vanno e vengono per portare loro da mangiare. Come fanno per riconoscere il loro figlio? La risposta a questa domanda sarà trovata solo diversi anni dopo.
I pulcini sono ormai quasi grandi come gli adulti. Molti hanno già cominciato a mutare le penne. Fino a quando non avranno perso tutto il loro piumino non potranno andare in acqua per nutrirsi da soli e per inseguire gli adulti in alta mare.
Nella prima metà di dicembre, gli adulti se ne andranno. I giovani aspetteranno di avere finito di mutare le penne per andarsene al loro turno. Nel frattempo rimarranno senza mangiare.
Inseguiamo due pinguini imperator. Non potendo più passeggiare sul mare, abbiamo deciso di fare qualche passo sul ghiaccio del continente. Sarà la nostra ultima passeggiata perché, tra poco, quando arriverà la nave, saremmo molto impegnati e, dopo, non ci sarà più ghiaccio per uscire della nostra isola.
Nella zona vicina alla costa ci sono molti crepacci, a volta ben nascosti sotto la neve. Perciò ci siamo tutti legati ad una corda. Al primo piano, Jean Rousseau (Magne), dietro, a sinistra con la barba Pierre Challon (il nostro cuoco) e, sulla destra, André Santu (Magne).
Siamo, adesso, in una zona molto tormentata dove si vedono diversi crepacci. Al primo piano, Jean-Pierre Jacquin (Racea), poi Jean (Magne) e Pierre (Cuoco).
Si vedono sul retro, il mare e qualche iceberg. Ci siamo fermati per riposarci un po'. Al primo piano, steso sul ghiaccio, Pierre, poi da sinistra verso destra, Jean, io e André.
Siamo arrivati ad un pendio di ghiaccio molto liscio e scivoloso che scende verso il capo Prud'homme (ne percepiamo una roccia più scura vicina al mare, sulla sinistra). Non essendo muniti di ramponi, non andremo più avanti.
Durante la passeggiata, abbiamo visto diversi crepacci, non sempre a metà nascosti dalla neve come questo. Devi essere molto prudente e, prima di premere sulla neve col piede, devi assicurarti con la piccozza che sia abbastanza compatta per sopportare il tuo peso. Se non è così devi trovare un altro passaggio più sicuro.
Di ritorno facciamo una sosta sull'isola Rostand. Pierre si riposa mentre André guarda il tratto di ghiaccio di mare accidentato che abbiamo appena attraversato.
La nave danese Thala Dan è partita all'inizio di ottobre da Le Havre (Francia) dopo aver caricato il materiale e gran parte delle provviste destinati a la base Dumont d'Urville. Si è fermata a Hobart in Tasmania, a l'inizio di dicembre, per imbarcare il personale, venuto in aereo, e caricare i viveri comprati in Australia. Ora sta compiendo la sua prima rotazione verso la base francese dove è arrivata verso la metà di dicembre.
Dopo aver controllato che il ghiaccio era abbastanza resistente per poter essere usato come molo per iniziare lo scaricamento della nave, il personale tecnico prepara i veicoli che serviranno a trascinare il primo carico. Questi "weasel", residuati americani dell'ultima guerra, sono stati comprati in quantità dalle spedizioni polari francese e sono stati usati molto sia in Groenlandia quanto in Antartide..
Il primo carico è un serbatoio per il carburante ed è certamente, benché vuoto, il carico più pesante da fare passare sul ghiaccio. E' supportato da due sci metallici che erano stati saldati sul ponte della nave durante il viaggio. Ci vogliono ben quattro weasel per farlo muovere. Fortunatamente i specialisti non si sono sbagliati e il ghiaccio non si è spaccato sotto il peso del serbatoio.
Dopo averlo fatto salire sull'isola dei Pétrels, il serbatoio sarà installato vicino agli altri, aumentando così la capacità di stoccaggio di carburante per i gruppi elettrogeni. Il carburante usato è un gasolio speciale bassa temperatura comprato in Australia.
L'elicottero Alouette 2 dell'Aeronautica militare francese decolla dalla piattaforma del Thala Dan. La squadra che l'accompagna è costituita di due piloti e due meccanici dell'Aeronautica militare. L'elicottero rimarrà durante tutta la campagna d'estate sulla base.
L'elicottero atterra sulla sua piattaforma (DZ nella lingua dei militari, che significa Drop Zone) sull'isola dei Pétrels. Una rete protegge la DZ dai venti dominanti.
Le casse di viveri sono state trasportate vicino ai magazzini dove i viveri saranno depositati.
In un primo tempo, tutte le casse sono state sistemate nel "prato" secondo la loro destinazione. Lo scaricamento completo della nave può durare più di una settimana e tutti i nuovi arrivati partecipano all'operazione, mentre quelli che sono in fine di soggiorno continuano a fare funzionare la base e gli apparecchi scientifici.
Questa vista scattata dall'elicottero permette di dare un'idea del terreno attorno all'antenna di 73 metri e delle difficoltà incontrarte per recarsi in inverno, di notte con neve e forte vento. Delle corde disposte lungo il cammino permettano di non perdersi e di resistere alla forza del vento. In caso di violenta tempesta, però, non si tentava nemmeno di andare, anche se si doveva cambiare il film o se l'apparecchio era guasto, non sarebbe stato prudente. Fortunatamente questo caso non si è presentato spesso.

 

 

 

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