Album foto: "Gli uccelli che volano"

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Non ci sono soltanto pinguini in Antartide, ci sono anche degli uccelli che volano e che vengono riprodursi nell'arcipelago di Pointe Géologie durante l'estate. Questi uccelli appartengono a due famiglie: nella prima, c'è una sola specie vicina ai gabbiani, lo skua antartico; e nell'altra, ci sono dei petrelli di diverse specie. Abbiamo già incontrato il petrello gigante antartico (il più grande). Ci sono anche: il petrello delle nevi; il fulmaro antartico; la procellaria del Capo; e il più piccolo, l'uccello delle tempeste di Wilson. Poi, siccome la permanenza del Thala Dan durante la sua prima rotazione a Dumont d'Urville, si sta finendo, uno strano uccello di metallo imbarcherà Paul-Émile Victor, il direttore delle Spedizioni Polari Francesi, per deporlo sulla nave.

Gli skua antartici sono uccelli simili ai gabbiani. Sono predatori per i giovani uccelli delle altre specie e anche dei giovani pinguini Adelia o delle uova dei questi uccelli. La presenza degli uomini ha modificato abbastanza le loro abitudini. Hanno trovato più facile nutrirsi dei rifiuti della cucina che andare a caccia degli altri uccelli. Di conseguenza il loro tempo di soggiorno sull'isola dei Pétrels è aumentato parecchio questi ultimi anni.
(Nota: Questo dovrebbe essere cambiato ora che i rifiuti non sono più buttati nel mare.)
Lo skua difende con molta convinzione il suo nido quando ci sono i pulcini dentro. Comincia a gridare, alzando le ali, come sulla foto. Poi prende il volo e piomba sulla testa dell'intruso a tutta velocità, si raddrizza a l'ultimo momento sfiorandolo colle ali, riuscendo perfino a togliergli il cappello colle sue zampe. Una cosa molto impressionante.
Skua in volo. La sua apertura alare può raggiungere i 140 centimetri.
La caratteristica comune delle varie famiglie che compongono l'ordine dei Procellariformi (di cui fanno parte i petrelli) è la conformazione delle narici, sboccanti sul becco attraverso cavità tubolari. La procellaria del Capo ha un'apertura alare massima di 91 centimetri.
Per difendere il suo nido, la procellaria del Capo, come diversi altri petrelli, sputa sull'intruso il contenuto del suo stomaco. Sostanza oleosa e puzzolente difficile da togliersi di dosso. Quando il biologo torna da visitare i nidi di petrelli, si spera che si toglierà la sua tuta di lavoro prima di entrare nei locali dove sono altri membri della spedizione!
I fulmari antartici hanno un'apertura alare massima di 120 centimetri.
I fulmari hanno il loro nido nelle pareti rocciose poco accessibili. Ce ne sono poche coppie sull'isola dei Pétrels, perciò la vicinanza dei loro nidi è una zona protetta.
Coppia di petrelli delle nevi.
Un petrello delle nevi sul suo nido sotto una roccia. La sua apertura alare massima è di 95 centimetri.
Uccelli delle tempeste di Wilson. Escono piuttosto alla sera e perciò sono più difficili da fotografare. Hanno un'apertura alare massima di 42 centimetri. Questi uccelli sono i più grandi viaggiatori tra gli uccelli. Vengono per riprodursi in Antartide durante l'estate antartico e durante l'inverno, cioè durante l'estate nel emisfero nord vanno nell'Artide per nutrirsi. Fanno quarantamila chilometri ogni anno, cioè un giro della Terra.
Abbandoniamo gli uccelli per presentarvi Paul-Émile Victor fondatore e direttore delle Spedizioni Polari Francesi (Expéditions Polaires Françaises), più famigliarmente chiamiato PEV. Come ogni anno è venuto con la prima rotazione della nave per seguire le diverse operazioni sul terreno.
PEV, in mezzo ai pinguini Adelia fa un ultimo giro dell'isola prima di imbarcarsi sull'elicottero che lo porterà a bordo del Thala Dan. Al primo piano sulla destra, Jean-Pierre Jacquin (Racea) e di dietro, Pierre Sandron (specialista elettricista della centrale elettrica), tutti e due membri della nostra missione.
Il capitano del Thala Dan sta imbarcando sul battello che lo porterà alla sua nave. André Santu (Magne), al primo piano, lo sta fotografando.
Un altro battello del Thala Dan si sta allontanando con a bordo due membri della nostra spedizione: André Coiffard (operatore radio), al primo piano sulla sinistra, e al primo piano sulla destra, Fernand Ginter (il nostro ingegnere base).
L'elicottero è appena atterrato e PEV sta salendo a bordo seguito di due membri della nuova spedizione, tra i quali Fernand D'Amato il responsabile di questa missione (il secondo dei due). Al primo piano Bernard Pelluard (Cinoc di nostra missione).
Paul-Émile Victor, seduto alla sinistra del pilota, scatta delle foto mentre l'elicottero decolla. Dietro di lui, Fernand D'Amato.
Qualche membro della nostra spedizione saluta l'elicottero che si sta allontanando con i suoi passeggeri. Dalla sinistra verso la destra: Jean-Pierre Jacquin, Pierre Sandron, Bernard Pelluard e Paul Thiébaud (meccanico veicoli).
Il Thala Dan sta per salpare, diretto a Melbourne dove sbarcheranno i passeggeri. Lo rivedremo solo alla fine della campagna d'estate. Nel frattempo effettuerà una rotazione verso una delle basi australiane. Ritornerà a Melbourne alla fine di quella rotazione, poi effettuerà la seconda e ultima rotazione della stagione verso Dumont d'Urville.

 

 

 

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