Album foto: "Le costruzioni sulla base"

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Visitiamo la base per vedere le diverse costruzioni che ci sono. Dopo la prima campagna nel 1952 nelle costruzioni in legno della "base Marret", il sito venne chiuso in gennaio 1953. All'inizio del 1956 delle nuove costruzioni metalliche tipo "Fillod" saranno montate per accogliere tre spedizioni successive durante l'Anno Geofisico Internazionale (AGI) che coprirà il periodo 1956 - 1959. Dopo di ché la base Dumont d'Urville sarà sempre occupata. La costruzione di nuovi edifici comincerà nel 1963. Questi edifici sono stati studiati per un buono isolamento termico, facilità di montaggio, lavoro di mantenimento minimo e longevità massima. Sono composti di una struttura metallica esterna, sopportata da pilastri. Il tetto, il pavimento e i quattro muri, fissati senza ponti termici tra interno ed esterno, sono fatti di pannelli isolanti costituiti di due pelli di stratificato vetro-poliestere imprigionando uno strato di schiuma di poliuretano. Diversi sensori sono installati in vari posti dell'isola dei Pétrels in piccoli ricoveri.

L'edificio "Vita comune" dove si trovano: la cucina, la sala di ristorante, la sala di riposo/biblioteca, il laboratorio fotografico, la "sala d'acqua" con docce, bagni, lavatrici e asciugatrici per il bucato (questa sala non sarà più usata durante l'arresto del sistema di distillazione d'acqua di mare). Questo edificio è del nuovo tipo.
Pierre Challon, il nostro cuoco, d'avanti alla sua cucina, prova a fare amicizia cogli skua, dando loro qualche resto di carne cruda.
I due edifici laboratori, che abbiamo già visitati, sono anche loro del nuovo tipo. Al primo piano, il laboratorio 2 ("Labo 2") e, di dietro, il "Labo 1".
Questi edifici sono montati su dei pilastri. Tecnica che presenta un doppio vantaggio: permette di adattarsi facilmente al terreno e lascia passare il vento sotto l'edificio, evitando il cumulo di neve sul lato sottovento. L'insieme della struttura è fissato saldamente con cavi metallici ancorati nella roccia.
Il ricovero di pompaggio della acqua di mare. Di lì partono i tubi che conducono l'acqua alla centrale elettrica, a trecento metri circa di distanza. Sono composti di due tubi concentrici: nel tubo interno circola l'acqua di mare e, nel tubo esterno, il residuo salato e caldo della distillazione è rimandato nel mare, l'insieme è avvolto in uno strato isolante termico ricoperto d'una protezione meccanica
La centrale elettrica da dove partono i cavi di distribuzione dell'energia, protetti nei cammini metallici, i tubi di distribuzione dell'acqua potabile (si usa lo stesso sistema che per il pompaggio dell'acqua di mare, ma nel tubo interno circola l'acqua dolce). Le bandiere indicano la presenza della nave, dalla sinistra verso la destra, ci sono quelle: della Danimarca, delle EPF (spedizioni polari francesi), del territorio delle TAAF (Terres Australes et Antarctiques Françaises) e della Francia.
Nella centrale elettrica ci sono tre gruppi elettrogeni. Di solito, due sono in servizio (sia uno solo è attivo, oppure i due sono accopiati secondo la richiesta in energia) e uno è in mantenimento. C'è anche il sistema di distillazione dell'acqua di mare, che si fa utilizzando, sotto vuoto parziale, il calore dei gruppi elettrogeni. Sistema, messo in servizio pochi mesi prima, che sfortunatamente si è guastato dopo un mese di campagna invernale provocando un'interruzione nella circolazione dell'acqua che si è gelata nei tubi, in poco tempo. Abbiamo dovuto, fino alla fine dell'anno 2007, tornare al metodo delle campagne precedenti, cioè fare sciogliere la neve per avere dell'acqua. 
(Più tardi, per evitare che succedesse di nuovo, una riserva d'aria compressa sarà aggiunta permettendo di cacciare l'acqua dai tubi in caso di guasto.)
L'edificio "dormitorio", di tipo Fillod, ospita la stazione radio, l'ufficio del responsabile della spedizione, André Hougron, e le camere. Nella stazione radio lavorano Emile Guyon (tecnico) e André Coiffard (operatore). La cuffia sulle orecchie, André batte i messaggi che arrivano, in Morse, sulla macchina da scrivere e usa il manipolatore per inviare i messaggi in partenza. I messaggi personali di ogni membro della spedizione sono limitati a settanta parole a settimana, da mandare e da ricevere. I messaggi di servizio possono essere molto più lunghi. Si vede, al primo piano, il binario per il carrello usato per svuotare i rifiuti nel mare.
Estremità del binario permettendo di svuotare i rifiuti nel mare. 
(Qualche anno dopo quando non si butterà più nulla che possa inquinare, questo binario sparirà, insieme alla monorotaia della cucina, e tutti i rifiuti rimasti incollati nella neve e il ghiaccio della parete roccioso di sotto saranno rimossi, grazie a una lunga e faticosa operazione di pulizia.)
Ingresso principale dell'edificio "dormitorio". A sinistra della porta, il serbatoio di gasolio per il riscaldamento e, a destra, la vasca dove le persone "di servizio" debbono mandare palate di neve, che si sciolgono nell'acqua riscaldata da resistenze elettriche, fino a quando sia piena d'acqua. Il servizio sulla base si fa a turno, due persone ogni giorno. Comporta: il servizio di ristorante, le pulizie e l'acqua da portare in cucina e altri aiuti al cuoco. Quel giorno possono fare il bucato e la doccia, purché riempiano la vasca d'acqua alla fine della giornata.
Altro edificio Fillod usato come magazzino per i viveri. Di fronte si vedono i bauli delle persone arrivate con l'ultima rotazione del Thala Dan in marzo 1967 (il mio è il quarto partendo dalla destra).
Il ricovero bianco della camera fredda (-18°C) dove sono conservati la carne, il pesce e gli altri alimenti surgelati. Durante l'estate la temperatura esterna può superare qualche grado sopra 0°C, mentre d'inverno può scendere sotto -30°C: Più spesso, durante il mio soggiorno, era attorno ai -25°C durante l'inverno. Il vento però può tirare molto forte. Abbiamo avuto delle tempeste fino a 250 km/h nelle raffiche, è stato il nostro massimo, ma il record conosciuto superava i 300 km/h.
La strada che parte dai laboratori, scende fino al prato e sale, dopo, verso l'edificio di alloggio per il personale di campagna d'estate.
Le antenne dei "Riometres" (ricevitori, che misurano, su quattro frequenze fisse tra 13 e 75 MHz, il segnale radio generato dalle stelle in direzione del zenit). Ogni volta che la rotazione della Terra fa guardare le antenne nella stessa direzione dello spazio, si misura la variazione di questo segnale che ci dà informazioni sullo stato dell'ionosfera. Una quinta antenna, a 75 MHz, è animata di un movimento di rotazione e richiede un po' più d'attenzione perché deve fermarsi quando il vento supera una certa soglia di velocità, poi, se supera un altra soglia, deve essere immobilizzata con dei cavi. Dobbiamo allora uscire nella tempesta per attaccare l'antenna.
Al primo piano, la base Marret di cui abbiamo già parlato, che usa dei pannelli di legno e uno isolamento interno, e dietro l'edificio, di tipo Fillod, per l'alloggio del personale della campagna d'estate.
Inizio di un cantiere per la costruzione d'un nuovo laboratorio. Nel retro, sulla sinistra, si vede il ricovero da dove sono lanciati i palloni meteorologici.
I pinguini Adelia che abitavano sul posto, tornano appena c'è un'interruzione nel lavoro. Torneranno anche dopo la fine del cantiere per installarsi sotto il laboratorio, costruito su dei pilastri, al posto dove era il loro nido.
Il nuovo laboratorio che ospiterà un sensore di raggi cosmici (Rayco), molto più grande e più pesante di quello usato fino adesso, e la radioattività (Racea). Il peso importante del sensore Rayco (che usa un gran numero di mattoni di piombo) superebbe la resistenza del pavimento di uno edificio del nuovo tipo, per questa ragione è stato scelto un edificio di tipo Fillod.
Altro cantiere per una costruzione del nuovo tipo che comporterà due piani. Al pianoterra ci sarà: l'ospedale molto bene attrezzato con sala d'operazione moderna, poltrona di dentista, radiografia, camera per malato, ufficio e camera del medico, ecc.; l'ufficio del responsabile della spedizione; delle camere; dei bagni. Al primo piano ci saranno delle camere; dei bagni; una sala con lavabi; delle docce. Ogni membro della campagna invernale avrà la propria camera, con letto, tavola, sedie e armadio.

 

 

 

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