Album foto: "Preparazione del lancio"

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Stiamo per vedere le operazioni che si svolgono prima del lancio di un pallone che porterà l'esperimento di misura del campo elettrico CITADEL. Quattro persone sono venute appositamente per questo esperimento, le chiameremo la squadra CITADEL: il responsabile Jean-Jacques Berthelier, ricercatore al GRI (Groupe de Recherches Ionosphériques), Gérard Gogly il suo collaboratore, ingegnere al GRI, Jean-Pierre Legrand ingegnere al GRI e Roger Raymond specialista del servizio ballons-sondes al CNES (Centre National d'Études Spatiales). Dei membri della squadra IONO della 23° missione li aiutano per le operazioni di lancio. Una dozzina di lanci sono previsti durante questa campagna. La maggiore difficoltà incontrata è il vento, la sua velocità al livello del suolo non deve superare i 10 km/h durante tutta la durata delle operazioni, cioè tre ore minimo. Queste condizioni non saranno realizzate che una quindicina di volte nel periodo gennaio febbraio 1973. La velocità media durante questa campagna sarà di 40 km/h e il massimo registrato nel 31 gennaio sarà di 220 km/h. 
Il massimo assoluto di velocità registrato, a Dumont d'Urville, a questa data (inizio 1973) era di 310 km/h.

I meteorologi hanno annunciato un periodo di vento calmo, dunque favorevole per lanciare un pallone. Ci dirigiamo verso il "prato" dove si trova l'area di lancio.
Una superficie piana è stata sistemata di fronte alla costruzione usata per montare i razzi nel 1967 che è stata riusata per il montaggio dei carichi che porteranno i palloni. Un piccolo pallone frenato ci permette di assicurarci che la velocità del vento è davvero debole.
I contenitori di elio sono stati trasportati vicino alla costruzione per permettere di gonfiare i palloni. I contenitori sono riuniti per tre in un telaio. Ogni telaio pesa 3300 kg e contiene solo 60 kg di elio sotto altissima pressione.
La superficie è piana ma molto ruvida. Si stendono dei teloni prima di stendere il pallone. L'involucro è fragilissimo: fa soltanto qualche centesimo di millimetro di spessore.
Si comincia per gonfiare un pallone di dimensione modesta, detto pallone ausiliare.
Il pallone ausiliare è ora gonfiato con 40 metri cubici di elio. Sopporterà il carico fino al momento del lancio del pallone principale che sarà gonfiato successivamente.
Il carico che sarà sospeso sotto il pallone è diviso in due parti. Vediamo qui la navicella superiora chiamata carico di servizio. Esse permette di gettare la zavorra e di distruggere il carico, in fine delle misure, tagliando la corda che lo collega al pallone.
Jean-Pierre Legrand comincia a spiegare il pallone principale, che era protetto da una fodera di plastica, con l'aiuto di un membro della squadra IONO.
Si accorge, sul suolo a destra, il tubo di gonfiaggio di piccolo diametro, collegato a uno dei contenitori di elio.
Jean-Pierre Legrand finisce lo spiegamento del pallone principale che deve essere fatto con cautela . Le persone che lo toccano portano dei guanti di seta per non ferire l'involucro.
Gérard Gogly fa un ultimo controllo dei telecomandi di zavorra e di distruzione sul carico di servizio. La zavorra è costituita di piombi di caccia contenuti dentro otto cilindri nella parte bassa del carico di servizio. Il cono rovesciato, sotto i cilindri, serve a deviare la traiettoria dei piombi per impedire che cadono sulla navicella di misura che si trova di sotto. Si può vedere, sulla destra, il riflettore radar che permette di seguire il pallone durante la sua ascensione.
Il pallone principale è completamento steso sul telone di protezione. Si vede, al primo piano sulla sinistra, Roger Raymond, il quarto membro della squadra CITADEL.
Jean-Jacques Berthelier, accovacciato sulla sinistra, e Gérard Gogly fanno gli ultimi controlli sulla seconda parte del carico: la navicella che misura il campo elettrico e trasmette i dati verso il suolo.
Tutto è pronto per iniziare il gonfiaggio del pallone principale.
Il tubo collegato al contenitore di elio è terminato da un pezzo adattatore che permette di collegarlo alla manica di gonfiaggio del pallone principale. Christian Sinet, membro della squadra IONO, mantiene questo pezzo durante la fase di gonfiaggio.
La manica si gonfia ma il pallone è ancora interamente sul suolo.
Il pallone principale comincia ad alzarsi. Jean-Pierre Legrand, aiutato da un altro operatore, lo trattengono e lo guidano dal suolo.

 

 

 

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