Album foto: "Prima e dopo il lancio"

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Vediamo in questa pagina qualche veduta prima di un lancio di pallone e quello che succede una volta che il pallone a preso il volo con la sua carica. Arriveremo dopo alla fine della campagna.

Siamo dentro la costruzione dove Gérard Gogly, a sinistra, e Jean-Jacques Berthelier (parzialmente visibile, a destra) stanno preparando le navicelle di misura per i prossimi lanci.
Roger Raymond, lo specialista CNES.
Jean-Jacques Berthelier, il responsabile scientifico dell'esperimento CITADEL (Campo nell'Ionosfera di Terra Adelia).
Due nuove navicelle di misura sono pronte per un tiro ravvicinato dove saranno lanciati due palloni a due ore di intervallo. Abbiamo goduto quel giorno di un tempo particolarmente favorevole con un periodo di vento debole di più di quattro ore.
Un altro lancio è stato appena effettuato. In due mesi ci saranno dieci lanci riusciti e due falliti a causa del vento che si è rinforzato al momento del lancio.
Nel laboratorio Ionosferico (labo IONO) registriamo le informazioni trasmesse da i palloni.
L'antenna di trasmissione permette di mandare, in permanenza, un segnale radio che viene ricevuto dal pallone e ritrasmesso da esso. Comparando il segnale che parte dal laboratorio con quello che ritorna dal pallone permette di misurare l'allontanamento del pallone. L'antenna di trasmissione permette anche il comando a distanza per gettare della zavorra o per distruggere il pallone.
Una delle due antenne orientabile che permettono di ricevere i dati emessi dalla navicella di misura (campo elettrico, campo magnetico, pressione atmosferica, temperatura, orientamento della navicella in rapporto al sole e alla basa, tensione delle batterie, ecc.). C'è la possibilità di seguire due pallone allo stesso tempo, ognuno dei palloni trasmettendo su una frequenza differente che viene scelta prima del lancio.
Nel labo IONO, Bernard Morlet, sottodirettore del Groupe de Recherche Ionosphérique, è responsabile dell'insieme dell'esperimento.
Io stesso, responsabile del materiale al suolo e della buona registrazione dei dati.
Inseguiamo i palloni giorno e notte dopo un lancio, fino al limite della loro portata ottica. All'altitudine di volo di 30 km questo limite è di 600 km. Trasmettiamo allora l'ordine di distruzione affinché il carico si stacchi del pallone.
Secondo la velocità del vento a questa altitudine, il limite è raggiunto più o meno velocemente. All'inizio della campagna un inseguimento poteva durare 48 ore. Alla fine della campagna, siccome la velocità del vento a questa altitudine era più che raddoppiata, durava solo una ventina di ore. 
Sulla foto, vista del labo IONO di notte, con le luci principali spente.
Un primo spoglio dei dati permette di assicurasi che l'esperimento sta andando bene.
La fine della campagne si avvicina e, a poco a poco, restituisco al mio viso un aspetto più vicino alla foto del mio passaporto.
Alla mia sinistra, il responsabile della squadra IONO per la campagna invernale TA23 che sta per cominciare.
Sto controllando il ricevimento di un satellite canadese di studio dell'ionosfera che era programmato per trasmettere durante la mia permanenza di inseguimento di un pallone.
La campagna d'estate si è appena terminata, ci imbarchiamo sul Thala Dan nella serata del mercoledì 27 febbraio 1973, lasciando sulla base una squadra di 34 membri che rimarrà tagliata fuori dal resto del mondo fino al ritorno della nave in dicembre. Partiamo l'indomani verso le ore 17. Siamo nel pack il venerdì 2 marzo con grosse nevicate. Arriveremo a Hobart il giovedì 8 marzo verso le 19. Di lì comincerà un altro viaggio che mi permetterà di completare il mio giro del mondo.

 

 

 

 

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